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Le crescenti sfide per le operations sono il nostro “terreno di gioco”. Anni di esperienza in contesti nazionali ed internazionali ad alta complessità ed innovazione, ed i forti legami di cooperazione con prestigiose organizzazioni accademiche e di Settore sono alla base del nostro approccio “a tutto tondo”.
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“Industry 4.0” identifica il nuovo paradigma di gestione del business che vuole cogliere le nuove opportunità e sfide fornite dalle nuove tecnologie. La Digitalizzazione e l’Industrial Internet of Things (IoT) oggi più che mai traguardano la completa connessione e integrazione tra tutti i fattori che concorrono alla creazione del valore, all’interno sia del modello operativo dell’Azienda che della Supply Chain a cui questa appartiene. .
L’alto grado di creatività che le nuove tecnologie abilitano e il loro rapido sviluppo porteranno a breve ad un cambio radicale delle regole del gioco in cui le Aziende si troveranno a competere.
Le Aziende lo sanno: in pochi anni dovranno essere digitalmente integrate e pronte ad affrontare nuove sfide.
I Players, infatti, sapranno “far parlare” tra loro gli oggetti (macchinari, prodotti dotati di etichette intelligenti, dispositivi, ecc.) e gli oggetti con i sistemi a supporto dei processi aziendali interni; realizzeranno interconnessioni automatizzate e trasparenti tra le varie entità della Supply Chain; abbatteranno le barriere di comunicazione e saranno in grado di gestire, analizzare e trarre valore dalle grosse moli di dati a disposizione, in un nuovo modello di competizione.
Un Network di supply chain è qualcosa di “vivo”, che evolve a seguito di molteplici eventi:
Il non adeguamento del Network può generare significativi extra-costi e vincoli alle performance di flessibilità richieste dal Business.
Supportiamo end-to-end i tre livelli tipici di pianificazione del network:
Elemento imprescindibile nel disegno (e ridisegno) del Network è anche la valutazione dei rischi di supply chain associati alla articolazione e complessità delle Operations.
Identificare, quantificare ed appropriatamente gestire l’esposizione al rischio è un fattore chiave per progettare gli adeguati livelli di resilienza in contesti altamente dinamici e complessi, al fine di meglio gestire le sfide e cogliere le opportunità presenti e future.
Unitamente a quelli di gestione della visibilità lungo la supply chain, i processi di pianificazione sono la linfa vitale dei sistemi di Operations Management.
Dai processi di pianificazione aggregata (Sales & Operations Planning) fino a quelli di schedulazione di dettaglio, dalla pianificazione delle vendite a quella dei fornitori, un processo integrato e correttamente strutturato nelle sue componenti consente la sistematica armonizzazione dei piani operativi aziendali ed allinea l’intera organizzazione attorno ad un set unico e condiviso di “numeri” che governano le attività operative.
Senza pianificazione non può esistere controllo, e senza controllo non esiste miglioramento.
Quanto più le Operations diventano globali, tanto più il ruolo dei processi di pianificazione integrata diventa cruciale.
Aumenta anche in modo più che proporzionale la loro complessità, sino al punto di renderli ingovernabili se non adeguatamente strutturati e resi modulari.
La Collaborazione e la Visibilità lungo i processi di Azienda Estesa vanno ben oltre al semplice Electronic Data Interchange (EDI) relativo ai processi transazionali di gestione del Ciclo Attivo e Passivo.
La pianificazione delle Operations e lo Sviluppo Nuovi Prodotti sono aree ad alta intensità di interscambio di informazioni, quali ad esempio:
Le Supply Chain vivono di informazioni e visibilità: un approccio organico alle Operations non può prescindere dall’affrontare questo punto nodale.
Ma una “taglia unica” non soddisfa tutti, specialmente nel caso della Collaborazione di Filiera: rapporti di forza Cliente/Fornitore, maturità dei processi collaborativi, dimensioni delle Organizzazioni e “regole del gioco” consolidate vanno accuratamente analizzate e comprese al fine di progettare il giusto approccio alla gestione collaborativa della Supply Chain.
Le scorte sono un elemento-chiave per la gestione dei processi operativi, una leva strategica e tattica per le Operations ed una componente rilevante del Working Capital.
Al pari di un farmaco, un loro eccesso od errato impiego espone le Operations a gravi rischi quali la perdita di visibilità delle dinamiche reali di fabbisogno o l’obsolescenza.
L’ottimizzazione delle scorte si articola lungo vari assi decisionali:
Le scorte hanno inoltre una loro fisicità: necessitano di strutture di stoccaggio e richiedono attività di movimentazione, utilizzando immobili, attrezzature e forza lavoro.
Al pari di uno stabilimento di produzione, anche una struttura di magazzino (non importa se asservita a processi produttivi o destinata alla distribuzione verso il Mercato) va adeguatamente progettata nelle sue componenti di lay-out, flussi fisici ed informativi, processi e cicli di movimentazione.
Ed analogamente a quanto accade per la manodopera diretta di produzione, ogni target di efficienza nel Material Handling non può prescindere da un’accurata valutazione dei correlati rischi ergonomici.
In un contesto economico caratterizzato da un rapido e significativo cambiamento, guidato principalmente dall’innovazione digitale, i modelli di business consolidati sono stati via via sgretolati ed i comportamenti e le aspettative dei Clienti sono in costante evoluzione.
Per rimanere competitive, pertanto, per le aziende diventa essenziale passare da una visione esclusivamente transazionale del cliente ad una più olistica, basata su relazioni personalizzate, ed utilizzare un approccio organico alle azioni di marketing, branding, sales e pricing:
L’ottimizzazione del processo di trasformazione nasce dalla corretta progettazione del sito produttivo destinato ad ospitarlo: la gestione efficace del flusso fisico dei materiali è possibile solo in presenza di un coerente layout di fabbrica, disegnato in modo da portare sistematicamente a una diminuzione dei tempi di attraversamento per il perseguimento della filosofia del “Just in Time”.
L’approccio integrato alla progettazione dei flussi operativi consente il raggiungimento di obiettivi impensabili in fase di esercizio (logica del “First Time Right”). La riprogettazione di processi produttivi esistenti permette di ridurre i costi operativi in modo sostenibile solo a fronte di un approccio scientifico all’organizzazione del lavoro a supporto di tecniche e concetti di lean production.
Di fronte a cambiamenti significativi nel contesto di business, il mancato adeguamento delle strutture organizzative, la non trasparenza dei meccanismi operativi di governo e controllo ed il limitato coinvolgimento attivo di tutte le risorse umane in azienda può fare la differenza tra il successo ed il fallimento di un’iniziativa.
E’ di vitale importanza a tutti i livelli:
Il livello di produttività necessario a migliorare la competitività implica la drastica riduzione di tutti i costi generati dalle perdite presenti nel sistema produttivo: non-qualità, livelli di stock, attività di trasformazione inefficienti, movimentazioni materiali ridondanti e sovradimensionate, ecc..
Ciò non è possibile senza un cambio radicale di mentalità che richiede l’implementazione di un Sistema Produttivo orientato all’Eccellenza (World Class Supply Chain Productivity).
Esso:
Tutto questo mantenendo sempre il doveroso bilanciamento tra parametri oggettivi di produttività e la ripetibilità nel tempo delle prestazioni senza generare effetti indesiderati sulla salute, operando secondo criteri internazionalmente riconosciuti e bilanciati.
La gestione di impianti, infrastrutture e sistemi rappresenta per molte Società che operano in settori ad elevato utilizzo di «asset fisico», oggi più che in passato, uno dei fattori più significativi di vantaggio competitivo.
L’introduzione di sistemi «Asset Management», infatti, permette di raggiungere l’obiettivo, tanto ambito, di bilanciamento tra costi, opportunità e rischi.
PwC ha sviluppato, grazie all’esperienza maturata in molti progetti di gestione degli asset, un approccio metodologico particolarmente efficace, in grado di supportare i nostri clienti nella progettazione ed implementazione di sistemi, anche complessi, di Enterprise Asset Management (PwC-EAM Approach).
Il modello EAM messo a punto da PwC permette, in particolare, di:
Per quanto ben progettato e realizzato, nessun processo o Sistema di gestione delle Operations potrà funzionare correttamente in assenza di Persone adeguatamente coinvolte, preparate e consapevoli del proprio ruolo all’interno delle Organizzazioni (interne ed esterne) coinvolte.
Spesso, la vera differenza tra il successo ed il fallimento di un’iniziativa risiede in fattori quali:
La gestione del cambiamento deve essere sistematica e posta al centro di ogni progetto su qualsiasi area che coinvolga il Capitale Umano..
Supportiamo il processo di change management con un’offerta di servizi formativi che spaziano dai corsi tematici, alle certificazioni, ai giochi di ruolo ed ai workshop costruiti su casi concerti del Cliente, coprendo ogni esigenza nell’Area delle Operations con interventi mirati e concreti.
La formazione per noi non è solo un “momento d’aula” isolato dal contesto quotidiano; è un processo che trova immediata applicazione nella realtà quotidiana ed è un potente catalizzatore per la gestione del cambiamento.
Avere una valutazione completa e bilanciata sullo “status quo” delle aree-chiave delle Operations è di fondamentale importanza per strutturare iniziative di miglioramento che siano al contempo:
I nostri servizi di diagnostica e check-up sono la risposta a queste esigenze:
Ciò costituisce la base per la generazione del percorso ottimale (Roadmap) di implementazione.
Il risultato è una chiara rappresentazione degli stati evolutivi delle Operations, debitamente supportata da quantificazioni in termini di benefici, sforzi e tempi di realizzazione.
Obiettivi di Business, soluzione ai problemi “dal campo”, struttura e caratteristiche di filiera, connotazione di processi ed organizzazione, vincoli normativi sono compiutamente presi in considerazione ed armonizzati in un piano chiaro e bilanciato di iniziative strategiche e tattiche.
Nel corso di anni di esperienza in ampie e variegate attività progettuali nelle Operations, abbiamo identificato ed ingegnerizzato alcune «soluzioni mirate» su tematiche ricorrenti.
Le tipiche aree oggetto di intervento in progetti di questo tipo sono porzioni della catena del valore, spaziando dalla razionalizzazione dei processi di acquisto, alla riprogettazione della logica di pianificazione della domanda, alla rivisitazione dello scheduling, al miglioramento del processo di supply management, all’ottimizzazione di una linea produttiva o all’adeguamento della rete di distribuzione logistica.
Questi sono solo alcuni esempi in cui il nostro contributo, basato su modalità operative ed esperienze consolidate, può essere di aiuto per arrivare rapidamente all’implementazione della soluzione ottimale nell’area in oggetto.
Massimizzare il presidio dei mercati di riferimento, valorizzando le opportunità di integrazione della value chain complessiva con un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse e degli asset industriali a disposizione, e garantendo un adeguato livello di servizio al Cliente, è l’obiettivo target di tutte le aziende che vogliono migliorare le proprie performance e soddisfare costantemente la customer value proposition.
Tale obiettivo è raggiungibile attraverso la definizione e/o ottimizzazione e l’ implementazione del Target Operating Model (TOM) aziendale, attraverso un programma integrato di business transformation che considera in maniera olistica i diversi aspetti che concorrono alla definizione del TOM (es. mercato, processi, organizzazione e persone, sistemi e tecnologie)
Un programma integrato è tipicamente caratterizzato da:
Ivan Lavatelli
Partner | Head of Core Operations and Global PwC's DDMRP Practice Lead, PwC Italy